IL PRIMO ANNO DI ‘IN MOTO CON L’AFRICA’

 

Vaccini e assistenza sanitaria grazie all’utilizzo di un mezzo di trasporto alternativo – Una rivoluzione che parte dal mondo delle moto

Per funzionare, ed essere efficace a risolvere i problemi della popolazione africana, il sistema sanitario deve prevedere dei collegamenti tra ospedali, strutture sanitarie, e comunità: almeno una parte dei servizi delle strutture sanitarie può arrivare, così, alla comunità e, viceversa, è possibile portare a conoscenza di situazioni critiche gli ospedali della zona, in modo da organizzare gli interventi necessari.

I servizi di ambulanza che collegano le comunità alle strutture sanitarie rappresentano la forma più tradizionale in cui si realizza questo meccanismo di collegamento ma, per ragioni che possono dipendere da contesto, risorse economiche, umane, infrastrutturali o di sicurezza, le ambulanze non sono l’unica soluzione. Nella sua esperienza di 70 anni sul campo, Medici con l’Africa Cuamm ha progettato e implementato sistemi di riferimento non solo con ambulanze, ma anche con motociclette o imbarcazioni.

E’ in questo quadro generale che il team In Moto con l’Africa, costituito da appassionati ed esperti motociclisti, con larga esperienza lungo le polverose piste africane, nato a supporto di Medici con l’Africa Cuamm, la prima ONG italiana che da oltre 70 anni si batte per il diritto alla salute nel continente africano, raccoglie i primi dati sulle attività concrete messe in atto, a distanza di un anno dalla sua nascita. Un anno iniziato con una missione in Sierra Leone e che poi, nonostante l’epidemia di covid-19, è stato ricco di iniziative, soprattutto in campo motociclistico.

Come la partecipazione alla Hard Alpitour e l’organizzazione della 36 Ore Rally on-off, vere e proprie avventure no stop in fuoristrada di quasi 2 giorni. O la partecipazione ad una prova del Trofeo Moto Guzzi Fast Endurance, una spettacolare competizione di velocità-endurance, nella quale si corre a coppie sui principali circuiti italiani, e dove il team di In Moto con l’Africa si è messo alla prova con successo, pur non avendo alcuna esperienza in pista. Ed ancora come la partecipazione ufficiale alla Benelli Week, il raduno della nota casa pesarese, che proprio quest’anno si è vista affermare al primo posto in Italia per vendite di alcuni modelli. Iniziative ed eventi miranti a dare visibilità al progetto ma anche a raccogliere appunto fondi.

E non è mancato neppure il supporto di Valentino Rossi, che, tramite il suo Fan Club Ufficiale,  ha regalato cappellino e t-shirt da lui firmati che, messi all’asta, hanno scatenato una vera e propria gara di solidarietà tra gli appassionati.

Iniziative che hanno permesso di raccogliere 25.000 euro, grazie anche a tanti amici, associazioni e imprese che hanno deciso di credere nel progetto e salire a bordo! Le donazioni si sono tradotte in 4 motociclette per la Sierra Leone, 400 pieni alle motoambulanze dell’ospedale di Yirol in Sud Sudan, 1.500 voucher pagati ai conducenti di mototaxi per far rientrare nel proprio villaggio le neo mamme e i loro bambini dall’ospedale di Pujehun in Sierra Leone.

Grazie al team di In moto con l’Africa si è quindi potuto garantire lungo tutto l’arco del 2020 un supporto concreto a queste forme meno convenzionali di trasporto, rendendo possibili sistemi di riferimento che hanno avuto un impatto sostenibile, tangibile e adeguato ai vari contesti.

Il 2021 è un anno di sfide, a partire da quella enorme di portare i vaccini per il covid-19 in Africa.  “Chi conosce l’Africa sa che non basta acquistare i vaccini e farli arrivare nelle capitali. La sfida più grande è che una dose diventi un vaccino e arrivi nel villaggio più sperduto, alla persona più lontana. Le vaccinazioni mettono a nudo le debolezze di un sistema sanitario. Dietro a una campagna vaccinale ci sono attività concrete. Per prima cosa il vaccino deve arrivare a destinazione e ben conservato. Dalla capitale va trasportato nei punti vaccinali, negli ospedali e poi da questi ai centri sanitari fino ai villaggi. Serve un sistema logistico che funzioni, compresa la ‘catena del freddo’ che garantisca le temperature necessarie.” Afferma don Dante Carraro, Direttore di Medici con l’Africa Cuamm. In tutto questo le moto avranno un ruolo cruciale nell’accorciare le distanze e In Moto con l’Africa vuole fare la sua parte.

Tante le iniziative motociclistiche messe in campo per il 2021, per sensibilizzare e raccogliere fondi, tra le quali un grande meeting motociclistico che si svolgerà a Giugno ad Arquà Petrarca, una nuova edizione della 30 Ore Rally On-Off, una inedita emozionante sfida attraverso i passi più suggestivi delle Dolomiti ed un tour alla scoperta delle bellezze nascoste del centro Italia, solo per citarne alcune. Il team di In Moto con l’Africa inoltre quest’anno parteciperà a tutto il campionato Moto Guzzi Fast Endurance European Cup 2021. Ulteriore iniziativa è la nascita, grazie anche al supporto della Federazione Motociclistica Italiana, del Moto Club In Moto con l’Africa, nato appunto per cercare di aggregare quanti più appassionati possibili a sostegno del progetto. Ognuno si può unire al team, dando il suo apporto e contributo nella forma che più desidera.

Scarica il report completo in pdf:  REPORT 2020_Progetto_InMotoConL’Africa